Avere il colpo di genio, l’idea rivoluzionaria, di certo non basta per lanciare una startup. Lo abbiamo detto altre volte, ma è sempre bene ribadirlo. Questo perché serve soprattutto passione, pazienza, determinazione e tanto tanto impegno. In assenza di questi fattori, il fallimento potrebbe essere già dietro l’angolo. Ma come creare una startup?
Prima di rispondere a questa domanda, è fondamentale essere capaci di rispondere a un’altra, sicuramente più importante. Se ti dovessi chiedere: Chi sei? Cosa vorresti fare con la tua startup?, come risponderesti?
Te lo chiedo perché, quando ti troverai nel bel mezzo della tua crescita aziendale, durante la quale anche i problemi e gli imprevisti aumenteranno, sarà proprio la risposta a questa domanda a salvarti. La colonna portante della tua intera organizzazione.
Anche perché, creare una startup non è certo un gioco da ragazzi. Ma io non sono qui per spaventarti o scoraggiarti, bensì per metterti ben in guardia. E se tu hai le idee chiarissime, soprattutto riguardo chi sei e cosa vorresti portare di innovativo, allora possiamo partire con 7 passaggi fondamentali per realizzare il tuo sogno imprenditoriale.
Sei pronto? Partiamo subito, analizzando punto dopo punto.
1. Trova l’idea vincente e sviluppala
Nonostante tutte le difficoltà del caso, l’idea innovativa è essenziale per partire. Un’idea che possa sbaragliare la concorrenza, portando al mercato qualcosa di unico. Ma soprattutto, un’idea che risolva un bisogno del consumatore, esplicito o latente che sia.
Ma attenzione. La tua idea dovrà anche essere applicabile su un solido modello di business, concreto e ben strutturato, rispettando due canoni fondamentali:
- Durabilità, per far in modo che sia quanto più valida nel tempo;
- Sostenibilità, assicurandosi che sia fattibile a seconda delle tue risorse.
2. Creare una Startup: Componi il tuo Team ideale
Ormai dovrebbe essere chiaro ad ogni imprenditore: il capitale umano è il vero valore aggiunto di ogni azienda. Non a caso, sono le diverse personalità, le idee, i talenti e le visioni differenti a rendere unica e vincente una startup, indipendentemente dal suo settore d’azione.
Per questo, è necessario attuare un recruiting aziendale ottimale, selezionando i candidati migliori in base alla loro formazione accademica, le competenze pratiche e, soprattutto, le loro soft skills. Il tutto in relazione al tuo modello di business.
3. Scegli il Business Model più funzionale
Una volta creato il team, è la volta di definire il Business Model della tua startup, capace di descrivere il modo in cui essa creerà, consegnerà e acquisirà valore per sé e per il cliente. In questo senso, lo strumento di business design più gettonato a proposito è sicuramente il Business Model Canvas, ideato da Alexander Osterwalder.
Il modello in questione, infatti, dà la possibilità di individuare, fin da subito, i punti di forza e di debolezza del tuo progetto, velocizzando così tutti i processi decisionali e di problem solving. Non solo. Il Business Model Canvas può rivelarsi un buon punto di partenza per la redazione di un successivo ed efficace business plan.
4. Creare una Startup: trova i finanziamenti di cui hai bisogno
Non c’è troppo da girarci attorno: i finanziamenti sono fondamentali per la tua azienda, e lo saranno per tutto il suo ciclo di vita. Soprattutto nella fase iniziale della startup, chiamata anche ealry stage, durante la quale:
- ancora non si dispone di un modello di business sostenibile;
- i costi di gestione mensili da sostenere sono comunque certi.
Ma a quali tipi di finanziamento si potrebbe ricorrere in questa fare? Quali sono quelli più utilizzati? Senza dubbio questi:
- Bootstrapping, ovvero l’autofinanziamento da parte del Founder;
- Crowdfunding, ovvero la raccolta di denaro attraverso alcune piattaforme web, distinta in quattro sottocategorie: donation, equity, lending, reword;
- Venture Capital startup, che avviene nel momento in cui un investitore di un fondo di Venture Capital entra nel capitale di rischio societario, rimanendovi fino alla scadenza del finanziamento; oppure attraverso la vendita della società ad altra compagnia;
- Business angel, rappresentati da diverse figure fisiche, come ex imprenditori o manager, che decidono di investire in cambio di azioni di minoranza;
- Incubatori, cioè tutte quelle società che offrono spazi fisici, co-working e servizi amministrativi, di consulenza ecc.;
- Acceleratori, ovvero tutte quelle aziende che, invece, accelerano e favoriscono la creazione di nuove imprese, investendo molto spesso in cambio di equity;
- Prestiti bancari, concessi tramite fondi di garanzia governativi ecc.;
- Bandi pubblici e Horizon 20, ovvero quell’insieme di contributi statali a fondo perduto atti a finanziare startup e progetti innovativi.
5. Adotta la Forma Giuridica più adatta
È arrivato il momento di scegliere ufficialmente il tuo modello societario ideale che, per la maggior parte delle startup italiane, riguarda soprattutto le società di capitali.
D’altro canto, però, le startup innovative possono anche costituirsi in forma cooperativa. In quel senso, tra le forme più amate dagli sturtupper abbiamo la SRL semplificata e la SRL Startup innovativa.
6. Creare una Startup: lancia sul mercato il tuo MVP
No, non parliamo del miglior giocatore in campo, come accade in alcuni sport. MVP, in questo caso, significa Minimum Viable Product, ovvero Prodotto Minimo Funzionante.
Di cosa si tratta? Semplicemente della prima versione di un prodotto o servizio, quella che presenta le caratteristiche appena sufficienti per essere fruibile dai primi consumatori. Questi ultimi, utilizzandola, avranno così modo di fornire dei feedback preziosi per lo sviluppo futuro del prodotto/servizio stesso.
In sostanza, lanciare l’MVP nel mercato consente di testare la tua proposta su un target ben definito, misurando la sua efficacia rispetto ai bisogni di chi la utilizza. Insomma, un ottimo modo per affinare il prodotto, ottimizzando il risultato finale.
7. Cerca riscontri e conferme dal mercato
Ultimo passaggio, essenziale: verifica se il business model scelto è quello più performante per la tua attività. Ma soprattutto, trovane riscontro nei tuoi clienti.
Come?
Tramite attività di marketing mirate, capaci di accompagnare alla perfezione il lancio di una quantità limitata dei tuoi prodotti o servizi. Il tutto rigorosamente in aree specifiche di mercato, così da valutare al meglio dove si riscontrano più vendite e dove meno. Se queste ultime dovessero essere alte, allora potresti aver raggiunto il cosiddetto Product Market Fit. In sostanza, la sincera approvazione e soddisfazione dei clienti verso il prodotto.
E dopo?
Successivamente non rimarrà che migliorare ed attuare la migliore user experience possibile, continuando ad investire in marketing per far aumentare la domanda. Nel caso in cui la customer validation non dovesse funzionare, sarà il caso di ritornare allo studio dell’offerta, mettendo nuovamente in discussione l’idea di partenza.
Prova e riprova. Sbaglia e riprova. Solo così riuscirai a crescere come speri.
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