La struttura organizzativa è il pilastro di ogni azienda. Per questo, scegliere il modello più funzionale per la tua impresa, curando al meglio la sua organizzazione aziendale, può essere alla base del successo del tuo business.
Quando si parla di struttura organizzativa, spesso si pensa ad un assetto immodificabile e persistente, da non mettere mai in discussione. In realtà, al contrario, essa può e deve adottare forme differenti, tutto in base alla tipologia di business, agli obiettivi e alle caratteristiche che costituiscono l’azienda stessa.
In generale, le configurazioni di struttura organizzativa più comuni sono principalmente tre:
- La struttura funzionale
- La struttura divisionale
- E infine, la struttura a matrice
Ma come scegliere l’assetto ideale? Come capire qual è la struttura organizzativa più funzionale alla nostra azienda? Cerchiamo subito di rispondere a queste domande, analizzando le caratteristiche peculiari di queste tre principali tipologie di struttura.
Organizzazione aziendale: cosa si intende per struttura funzionale?
La struttura funzionale è, di solito, la tipologia maggiormente applicata nelle realtà aziendali. Essa consiste della suddivisione dell’azienda in aree omogenee, secondo i diversi ambiti di attività: parliamo infatti di amministrazione, acquisti, vendite, ufficio tecnico, produzione e così via.
Qual è il vantaggio primario di questo tipo di struttura? Molto semplice. La struttura funzionale riesce a garantire elevati risultati di efficienza locale, intesi come implemento e ottimizzazione della specializzazione dei ruoli, oltre alla maggior efficienza operativa in ogni singola funzione.
D’altro canto, però, esistono anche degli svantaggi. Su tutti, ad esempio, potrebbe sorgere il rischio di avere dei veri e propri compartimenti stagni, dentro i quali ogni funzione opera in maniera indipendente, spesso senza collaborare con le altre, danneggiando così il raggiungimento degli obiettivi aziendali comuni.
La struttura funzionale, generalmente, è adottata dalle realtà aziendali che forniscono prodotti e servizi omogenei, muovendosi su mercati abbastanza simili per caratteristiche, nei quali l’efficienza è un vantaggio competitivo essenziale.
Struttura divisionale: definizione e caratteristiche principali
La struttura divisionale, invece, consiste nella segmentazione dell’azienda, sulla base di una dimensione del business, in linee differenti come quella di prodotto/servizio o di mercato.
In questo caso, ogni divisione generalmente presenta, al suo interno, una struttura funzionale indipendente. E questo, per forza di cose, può causare la duplicazione di alcune funzioni tra una divisione e l’altra. Al tempo stesso, però, altri tipi di funzione possono essere mantenuti: pensiamo all’amministrazione o ai sistemi informativi.
Che vantaggi presenta questo tipo di struttura? Sicuramente è doveroso citare la possibilità di generare una vera e propria competizione interna tra unità simili, aspetto che può favorire le prestazioni dei singoli, soprattutto in contesti nei quali il business ha diverse variabili contrastanti.
In questo senso, però, la struttura formale stessa potrebbe essere messa a rischio dalla complessità troppo elevata.
Pertanto, in opposizione, la struttura divisionale presenta alcuni svantaggi. Il principale contro, ad esempio, è rappresentato dalla difficoltà nel sfruttare le economie di scala e le eventuali sinergie, anche occasionali. In sostanza, il rischio è quello di creare piccole aziende indipendenti all’interno della stessa azienda, un po’ come potrebbe avvenire, come già anticipato, in quelle funzionali.
Organizzazione aziendale: alla scoperta della struttura a matrice
Infine, non ci resta che analizzare la struttura a matrice. Essa, in parole povere, risulta essere un mix delle precedenti, capace di ottenere maggiori vantaggi.
Una struttura a matrice è in grado dunque di svilupparsi su entrambe le dimensioni:
- Una generalmente più funzionale
- L’altra maggiormente improntata sulle linee di business, come prodotto o mercato, così come avviene nella struttura divisionale
Per fare un esempio di struttura a matrice, basta citare tutte quelle realtà che prevedono più project manager, oppure product manager, market manager e così via, tutti responsabili di un preciso settore di business, in senso orizzontale.
Qual è il vantaggio di queste organizzazioni? Di sicuro la loro capacità di coniugare specializzazione e coordinamento, nonostante essi presentino maggiori overhead gestionali. In questo senso, ad esempio, la struttura direzionale risulta essere molto più articolata, in quanto si sviluppa in due specifiche dimensioni, necessitando di un forte equilibrio tra gli interessi dei vari attori coinvolti.
Ora che siamo arrivati alla conclusione di questa rapida carrellata di informazioni, è importante ribadire che non esiste una struttura migliore, più funzionale e performante, a prescindere.
La scelta deve sempre ricadere sulle necessità e i bisogni relativi all’azienda in gestione, cercando di capire quello di cui a bisogno il nostro business.
E tu, sai già che struttura organizzativa adottare per la tua impresa?
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