Il futuro è già qui, il futuro è ora. Due frasi che sentiamo sempre più spesso e che, mai come ora, suonano come estremamente vere. Sì, perché nel mondo frenetico in cui siamo immersi, non ci sono né pause né tempi morti. Tutto scorre troppo velocemente, in preda ad improvvisi e repentini cambiamenti. Dalle piccole realtà famigliari alle grosse multinazionali. Ma in questo scenario in continua evoluzione, come saranno le imprese del futuro?
In un contesto regnato dall’immediatezza e dalla rapidità, quali saranno le chiavi per navigare sicuri nel mare imprevedibile dei mercati mondiali?
Le sfide saranno tante, ma non mancheranno le risposte. Perché ogni novità ed innovazione può essere cavalcata e domata dalla giusta preparazione e dall’efficace formazione professionale.
Partiamo allora alla scoperta dei prossimi scenari aziendali, iniziando dall’analisi di alcuni dati a riguardo. In particolare, proviamo ad estrapolare qualche dettaglio interessante dallo studio condotto da IDC, società che si occupa di ricerche di mercato, e commissariato da Cornerstone OnDemand.
Imprese del futuro: cosa ci manca per affrontare i prossimi anni?
Lo studio in questione si intitola Azienda del futuro e trasformazione digitale: sfide e opportunità per liberare il talento. In esso, nello specifico, la celebre società ha voluto sottolineare le diverse difficoltà che le realtà aziendali europee hanno dovuto incontrare degli ultimi anni. Non solo dal punto di vista culturale, ma soprattutto da quello pratico e organizzativo.
Tra gli ostacoli più comuni evidenziati dalla ricerca, ad esempio, non possiamo non citare queste percentuali.
- Per il 46% dei rispondenti, le difficoltà sono riconducibili alla resistenza delle diverse imprese al cambiamento;
- Per il 29%, invece, pesa tanto la carenza di risorse finanziarie all’altezza;
- Per un altro 29%, poi, i problemi sono dovuti ad un’importante mancanza di Vision da parte del top manager;
- Il 27% parla di difficoltà a trattenere i talenti all’interno dell’organizzazione;
- Mentre, infine, un ultimo 27% pensa che gli ostacoli si presentino a causa di una carenza di strumenti e spirito innovativi.
Insomma, evidentemente qualcosa non va per il verso giusto. Ma d’altronde, nel rapido mondo di oggi, così come lo abbiamo descritto nell’introduzione, stare un passo indietro è quasi scontato. Ma come si può ottimizzare la crescita e lo sviluppo d’impresa? La risposta risiede nell’aggiornamento costante, in grado di accorciare quel gap tra qualsiasi azienda e ogni tipo di innovazione tecnologica.
Innovazione e trasformazione digitale: scendiamo nel dettaglio
I problemi ci sono e purtroppo si vedono. Soprattutto quando si parla di Italia e di digitalizzazione, due parole che non sembrano andare troppo d’accordo. In questo senso, secondo un articolo realizzato da Il Sole 24 Ore, sulla situazione delle PMI del nostro paese, la trasformazione digitale viene frenata da una serie precisa di fattori. Anche in questo caso, elenchiamo un paio di percentuali.
- Per il 43%, ad esempio, le imprese non riescono a digitalizzarsi a causa di una mancanza di competenze D’altra parte, non sembrano nemmeno interessate a intraprendere un adeguato percorso formativo. Infatti, circa il 45% di esse fa aggiornamento solo una volta all’anno;
- Il 25% parla invece di incertezze sui ritorni d’investimento;
- Il 24% di resistenza del management;
- Il 19% di resistenza dei dipendenti;
- Mentre il 18% da’ la colpa alla burocrazia esterna;
- Chiude, infine, il 15% che cita la mancanza di incentivi e il 9% la mancanza di interesse.
In compenso, è altrettanto importante sottolineare come sempre più dirigenti siano convinti dei benefici della digitalizzazione, iniziando ad approcciarsi ad una visione di quel tipo. Come testimonianza di tutto questo, infatti, abbiamo deciso di portare alcuni dati emersi da uno studio condotto da IBM, Institute for Business Value.
Secondo la ricerca, infatti, intitolata Covid-19 and the Future of Business, pare che nel nostro Paese, la digitalizzazione sarà una priorità per il 50% dei top manager nei prossimi due anni. Non a caso, circa 6 aziende su 10 si stanno già impegnando ad accelerare i processi di trasformazione digitale.
Nello stesso arco temporale, poi, il sistema di cloud crescerà del 21%, seguito da una crescita importante dell’intelligenza artificiale, che si aggira intorno al 17%.
Imprese del futuro: trattenere i talenti per favorire la rinascita
Parlando sempre di statistiche, non si può non citare un altro dato emblematico, capace di descrivere appieno lo scenario attuale del mondo aziendale. Più o meno il 27% delle imprese europee, infatti, ha ammesso di non essere in grado di trattenere, all’interno del proprio team, i talenti più cristallini. Quelle figure professionali che potenzialmente riuscirebbero a guidare la realtà in questione verso l’innovazione e il futuro.
In questo senso, un professionista esperto in coaching aziendale, o semplicemente un ottimo consulente aziendale, potrebbe indirizzare l’azienda sulla buona strada, ottimizzando le performance di ogni risorsa e migliorando la comunicazione interna o esterna.
Come vedi il futuro della tua azienda considerando questo tipo di scenari? Hai già intrapreso un processo di digitalizzazione o sei ancora indietro sul da farsi? Vorrai affermarti tra le imprese del futuro?
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