Oggi parliamo di un atteggiamento essenziale per gettare le basi ad un’azienda solida, forte. Una soft skilltanto apprezzata dai manager quanto complicata, delle volte, da applicare. Mi riferisco alla cosiddetta proattività, competenza che permette, a chi la possiede, di essere consapevole che ogni sua azione abbia il potere di influire sulle cose positivamente. Sia nella vita privata che lavorativa.
Provo a spiegare il concetto in altre parole. Essere proattivi significa prendersi la responsabilità di fare delle scelte, convinti del fatto che queste possano avere un impatto positivo nel raggiungimento degli obiettivi preposti. Significa agire, facendo in modo che questa reazione dipenda da noi, e non da nessun’altra causa esterna.
In questo modo, la persona proattiva si muove basandosi su ciò che crede e sui propri valori e, sentendosi addosso il potere di decidere arbitrariamente sul suo comportamento, riesce così a riconoscersi come artefice del proprio successo.
Nell’ambiente lavorativo, poi, il comportamento proattivo permette di anticipare qualsiasi tipo di dinamica, agendo in ogni contesto, situazione o circostanza specifica. È questo che la rende una soft skill così preziosa e ricercata.
Ma quali sono i vantaggi dell’essere proattivi? Come imparare ad applicare la proattività nel proprio ambiente lavorativo?
Troverai le risposte a queste domande fra un paio di righe. Scopriamolo insieme.
Cosa distingue una persona proattiva?
Come abbiamo visto, proattività significa anche agire in anticipo, prendendo una scelta importante in maniera autonoma e ponderata. A questo proposito, è fondamentale ricordare che noi tutti, nessuno escluso, abbiamo il potere di scegliere sul nostro comportamento. E in questo senso, il nostro atteggiamento può essere proattivo o reattivo.
Le persone reattive, di solito, si distinguono per la loro tendenza a deresponsabilizzarsi da ciò che accade, scaricando la colpa delle conseguenze a fattori esterni. Questo, molto spesso, accade perché non si dispone degli strumenti adatti per essere sicuri e motivati a raggiungere determinati obiettivi, lasciandosi invece divorare da ansie e stress.
Al contrario, un comportamento proattivo porta la persona a mettersi in gioco, ad esporsi, consapevole che le sue azioni possano davvero fare la differenza in senso positivo. È scontato dire che, per fare ciò, bisogna evitare di vivere aspettando che…
- …qualcosa accada
- il lavoro ideale piovi dal cielo
- qualcuno ci dia una mano
- l’anima gemella arrivi da sola
- un altro si prenda il merito di qualcosa
- qualcuno si assuma le colpe al posto nostro…
Inoltre, è altrettanto importante uscire dall’ottica che l’essere proattivi sia un atteggiamento che porta vantaggi solamente alla realtà aziendale. Non è affatto così. In quel caso, se ti è capitato di chiederti “Perché faccio tanto e non ottengo mai niente?” o “Perché più mi impegno e più sono gli altri ad ottenere vantaggi?”… beh, in quel caso non stai ancora ragionando completamente in maniera proattiva.
Infatti, il proattivo non agisce solo per fare il mero compitino o per compiacere all’azienda, ma dà il massimo perché è convinto che il suo operato porti benefici a sé stesso e a chi gli sta intorno.
Quali sono i preziosi benefici della proattività?
Basta problemi, trova soluzioni.
Non temporeggiare. Smetti di perdere tempo in briefing e riunioni che non portano a nulla. Incomincia ad affrontare gli imprevisti come se fossero opportunità, soluzioni, e non per forza problemi scomodi.
Guadagna tempo prezioso.
Può sembrare magico, ma non lo è affatto. Concentrandoti sulle azioni da compiere, anziché sugli ostacoli, le tempistiche impiegate si dimezzeranno a vista d’occhio. Di conseguenza, questo significa più momenti di riunioni, briefing e quant’altro. Non ci sarà più fretta di fare, ma solo tanto e prezioso tempo per fermarsi e pianificare.
Raggiungi risultati concreti.
Avere problemi in meno, e più tempo a disposizione, significa anche riuscire a lasciar facilmente spazio alla creatività. Non a caso, attraverso un comportamento proattivo è più facile sviluppare le proprie idee, aumentando la possibilità di ottenere risultati concreti.
Sperimenta e realizza.
Una diretta conseguenza del punto precedente. Lasciando libero l’estro e la fantasia, le idee verranno fuori senza sosta. Per questo, avrai la possibilità di sperimentare maggiormente, riuscendo a realizzare progetti che, per questioni di tempo, avevi dovuto accantonare.
Come migliorare la tua proattività sul lavoro
Bene. Adesso che abbiamo dato una definizione di proattività, analizzando alcuni benefici rilevanti, non ci resta che concentrarci sul come. A questo proposito, ecco 4 consigli utili per sviluppare al meglio questa soft skill.
1. Concentrati sulle tue mansioni.
Così com’è controproducente perdere tempo, altrettanto inutile è concentrarsi su risolvere situazioni che vanno al di là del nostro controllo. Piuttosto che scervellarti in situazioni ingovernabili che non ti appartengono, focalizzati su ciò che conta davvero, quello che rientra nel tuo ambito di mansioni.
2. Ogni cambiamento parte da te.
Ricordati sempre: i cambiamenti non piovono dal cielo. Per questo, se vuoi ottenere qualcosa, lavora su te stesso e sulle tue azioni, lasciando perdere i fattori esterni. Sarà un ottimo punto di partenza.
3. Non guardare gli altri, agisci in autonomia.
Il concetto è semplice: gli errori li fanno tutti, punto. L’importante è non incartarsi percependo gli ostacoli più grandi di quanto invece siano davvero. Ma soprattutto, evitando di concentrarsi su ciò che fanno o non fanno le altre persone. Prendi una tua decisione, percorri una tua strada.
4. Da giudice a modello
Una caratteristica straordinaria della proattività? È estremamente contagiosa. Iniziando ad applicare un atteggiamento di questo tipo, infatti, è molto probabile che tu diventa un esempio per i tuoi colleghi e collaboratori. D’altronde, è molto raro incontrare persone che si immergono appieno nel proprio lavoro, lasciando perdere giudizi o critiche esterne.
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