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La mente di un imprenditore

Sedetevi comodi, allacciate le cinture e addentratevi nella mente di un imprenditore. L’avete vista anche voi. No? È proprio lì, vero? La fatidica domanda. Chi, se non in primis, un imprenditore, può affermare di aver ospitato almeno per una volta, nella propria testa, il riecheggiante quesito…

“ma chi me lo ha fatto fare?”

Credo non ci sia frase più struggente di questa per un essere umano, per colui che ha investito e rischiato la propria vita per l’amore di far impresa.

Più volte ho cercato di dare una risposta a quest’agognata questione. Ogni volta la risposta assume una connotazione sempre diversa. Sì. Non è mai la stessa. Così come esistono tanti esseri umani diversi, allo stesso modo esistono tante imprese diverse.
Con diversa natura, conto economico e ossatura finanziaria. Ecco perché esiste l’analisi.
Così come il medico prescrive l’emocromo completo, io suggerisco un’analisi economica finanziaria organizzativa a 360 gradi.
È attraverso questo strumento che si giunge a delineare un punto fermo di partenza, scattando una fotografia dell’esistente aziendale definito e strutturato. Per mezzo dell’analisi, il consulente può somministrare oggettivamente “la cura” al paziente ‘azienda’.

La mente dell’imprenditore: l’analisi del business

È fondamentale per l’azienda al fine di guadagnare forza finanziaria nel mercato. Analizzando l’impresa sotto ogni suo aspetto, si individuano le aree che richiedono migliorie tattiche e tecniche. Attraverso questo strumento, si aiuta l’imprenditore a divenire più consapevole dello scenario di mercato e del suo posizionamento.
Spesso e volentieri la miglior risposta risiede nell’analisi oggettiva della situazione attuale e dei processi aziendali. Più l’ecosistema aziendale è complesso e ramificato, più è probabile che l’anello debole della catena produttiva sfugga anche all’occhio del più attento fra gli imprenditori!
Per il bene dell’impresa sarà necessario fare chiarezza attraverso l’identificazione dei bisogni aziendali e di soluzioni congruenti volte al corretto soddisfacimento di questi ultimi.
La chiarezza di intenti fa il suo ritorno: ecco come avviene il rovesciamento del paradigma ed il rinnovo dello scopo.
 
Un consulente è la figura più abile in questo campo, capace di rimettere in moto la macchina dell’organizzazione strategica, oliando gli ingranaggi arrugginiti dei processi gestionali, attuando l’adozione di nuovi modelli di business.
 
Quando un imprenditore ha di nuovo chiari quali sono gli obbiettivi aziendali, e gli strumenti e le forze da mettere all’opera per raggiungerli, ecco che la snervante domanda “ma chi me lo ha fatto fare?!” si trasforma, pian piano, nell’affermazione “ecco perché lo faccio!”.

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