Consideriamo per un attimo la definizione di Decision Making, che altro non è che il processo mentale attraverso il quale prendiamo delle decisioni.
Lo mettiamo in pratica tutti i giorni quando ci troviamo di fronte a varie opzioni e vogliamo scegliere quella che secondo noi è la migliore.
Noi esseri umani ci avvaliamo del processo decisionale sia quando apriamo l’armadio e pensiamo a come vestirci, sia quando stiamo dirigendo un’azienda impantanata nel bel mezzo di una crisi e dobbiamo tirarci fuori dal fango a tutti i costi.
Più è grosso il ruolo di responsabilità che ricopri, più sarà necessario che tu abbia familiarità nell’applicazione dei corretti modelli decisionali.
Esistono vari modi di prendere una decisione. Alcuni utili al singolo individuo, altri invece sono plasmati per essere applicati da un team.
Oggi discuteremo riguardo l’approccio più classico e conosciuto del decision making.
Decision Making: Il processo decisionale razionale
In cosa consiste?
La Goodwill Community Foundation, Inc. ha spiegato questo processo in maniera magistrale in un articolo intitolato “How do you usually make decisions?” (Come prendi le decisioni di solito?).
“Il primo passo per prendere una decisione è semplice” viene spiegato all’interno del blog riguardo i processi decisionali. Infatti, la prima cosa da fare è identificare il problema.
Viene fatto l’esempio di una persona che si trova a dover scegliere tra due appartamenti. Uno è più economico ma distante dal luogo di lavoro. L’altro invece si trova a due passi ed è molto accogliente; unico limite, questo appartamento è molto più costoso.
Ecco che le rotelline del cervello cominciano a frullare. È il momento di scegliere l’opzione migliore tra le due.
“Quale scegliere?”
La prima risposta che ci balenerà per la mente sarà con tutta probabilità legata all’istino e alle emozioni. Ciò non significa che non sia valida, semplicemente, dovresti provare a considerare le tue opzioni in modo razionale.
Come confrontare due opzioni in modo razionale
Esistono più modi per farlo. Ad esempio, nell’articolo di blog della Goodwill Community Foundation viene suggerito di elencare per entrambi gli appartamenti tutti i fattori da considerare, ad esempio il prezzo, la posizione e altri servizi limitrofi.
A questo punto, puoi creare uno schema di valutazione. In cosa consiste?
Basandoci sull’esempio iniziale, la persona che si ritrova a scegliere tra i due appartamenti deve assegnare un punteggio da 1 a 10 in base a quanto entrambi gli alloggi soddisfano determinati criteri.
Il primo appartamento aveva un affitto molto conveniente. Possiamo assegnargli un bel 10 nel riquadro “prezzo”. L’altro era molto bello, ma anche più costoso. Diamo un 2. Tuttavia, quest’ultimo risulta a due passi dal luogo di lavoro. Questa sezione merita un bel 10! E così via, assegniamo un punto per ogni criterio, fino a che non viene conteggiata la somma finale per entrambi.
Tramite questo metodo di valutazione è possibile orientare la propria scelta verso l’opzione che ha ricevuto più punti. Ciò significa che razionalmente la reputiamo migliore rispetto all’altra.
Per prendere una decisione ancora più accurata è possibile stilare una lista dei pro e dei contro per entrambe le opzioni.
“Questa volta è permesso essere soggettivi: alcuni fattori possono e dovrebbero avere un peso maggiore di altri. È come ti senti a riguardo che conta, quindi sii onesto su ciò che queste cose significano per te”.
Infine, pensa alle possibili conseguenze della tua scelta.
La GCF nel suo articolo “How do you usually make decisions?” suggerisce di immaginare i possibili risultati che deriveranno dalla decisione compiuta. Immagina di star valutando di adottare un cane. Quali pensi possano essere le conseguenze tra un mese? In un anno? E fra sette anni?
Padroneggiare la capacità di scegliere con consapevolezza è un’arte. Tuttavia, chiunque è in grado di sfruttare questo semplice modello per prendere decisioni efficaci.