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Crisi aziendale: come uscirne in modo vincente

Nell’articolo di quest’oggi parliamo di crisi, nello specifico della crisi aziendale. Parola conosciuta, abusata, ma soprattutto temuta. Vorrei raccontarvi in poche parole ciò che in questi 8 anni ho vissuto e condiviso coi miei clienti.

La crisi, o per meglio dire, il fenomeno complesso di elementi variabili e poco controllabili che ha travolto i mercati mondiali negli ultimi anni è…indovinate un po’?…ancora in corso.
Ci aspettavamo fosse una semplice influenza passeggera? Una ‘cattiva’ moda del momento? Eppure, essendo un fenomeno che impatta i mercati, è difficile che si dissolva finché gli attori principali non cambiano qualcosa.
E poi, non è detto nemmeno che sia percepita da tutti allo stesso modo, o che intacchi solo determinate aree aziendali.

Le due distinte manifestazioni della crisi aziendale

Ho sempre sostenuto che la crisi esista e si manifesti in due forme: la crisi strutturale e quella congiunturale, ed ho sempre combattuto contro chi, con superficialità, ha accusato soltanto gli operatori del mercato delle proprie sfortune aziendali.
Vediamo meglio in dettaglio in cosa consiste la crisi strutturale: essa è quell’insieme di elementi già presenti sul mercato che minano la competitività e lo sviluppo operativo delle imprese, i cosiddetti elementi oggettivi.
La crisi congiunturale, invece, è quell’insieme di fattori che si sono venuti a creare in seguito a scelte o a prese di posizione errate e di complicata risoluzione, sia sul mercato che sullo scenario imprenditoriale. Chiamiamoli elementi soggettivi.
Immaginiamo l’azienda come un corpo, già cagionevole di salute a cui sopraggiunge una malattia improvvisa e repentina, veloce e purtroppo letale. La risposta più naturale del corpo sarebbe quella di reagire al malessere, ma le sue manchevoli risorse non permetterebbero una reazione sufficientemente efficace per sopravvivere.
Ma in che modo possiamo imparare a prevenire la crisi? Come reagire?

Qual è l’ingrediente segreto per trasformarla in opportunità di crescita?  

 
La risposta appare semplice, ma non ovvia. Mediante la capacità di adattamento. In biologia essa rispecchia l’attitudine degli organismi ad accordare le proprie funzioni vitali con l’ambiente in cui vivono.
Potete trarre da voi stessi l’analogia con l’azienda e i fenomeni che la riguardano.
Prevenire la crisi oggi è possibile. Necessita di impostare un sistema di controlli specifici. È di vitale importanza saper valutare e monitorare i punti critici aziendali.
Necessita fare propri quei dettami e quelle peculiarità che sappiamo essere fondamentali, senza le quali sarebbe inutile proseguire la strada della vita aziendale. Ne indico per esempio tre: il tempo medio di rientro dei crediti; i costi fissi e la liquidità.
Rapidità e intraprendenza rappresentano lo spirito giusto con cui va affrontata una crisi aziendale. Indugiare è controproducente, mentre agire subito resta l’unica opzione vincente.
Per questa via tortuosa, lungo la quale sembra non ci sia luce alla fine del tunnel, l’imprenditore si avvale di un team di supporto che sappia dove mettere le mani, che conosca le più disparate situazioni di crisi e come trasformarle in punti di svolta.

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